COVER ANN I 80

 ANNI ’80

Pietro Ghizzardi continua instancabile a dipingere: in questo decennio prevalgono i grandi formati, su compensato, con colori dalle tinte accese. Le scene predilette sono quelle tratte dal proprio personale “bestiario”: la caccia tra animali della savana e della giungla, spesso mai visti ma solo immaginati o evocati nelle descrizioni di amici e conoscenti, ma anche tra bestie più comuni e “familiari” – faine, uccelli, donnole, gatti – dalle dimensioni imponenti e dai musi umani.

Ghizzardi ritorna anche alla pratica della pittura murale: nel 1981 realizza un murales a soggetto animale a Viadana (MN), sulle pareti del cinema cittadino. L’affresco è ora conservato al MuVi, la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Viadana. Nel ’83 affresca due pareti di Casa Morelli, a Parma, e nel ’85 si cimenta con “Il Mosè” nella nuova casa di Boretto, in cui si era trasferito a metà anni ’70 (l’attuale Casa Museo Al Belvedere “Pietro Ghizzardi”).

L’artista non smette di eseguire ritratti, di confrontarsi con soggetti naturali e paesaggistici, e sempre più spesso illustra i propri manoscritti, tra i quali vale la pena ricordare i quattro Libri universali degli animali volanti e atterranti, impreziositi da tavole didascaliche, in cui vengono raffigurati gran parte degli animali descritti nella parte testuale dell’opera, tuttora inedita.

Ghizzardi dipinge e disegna, nella consueta posizione a carponi che da sempre ha caratterizzato la sua modalità d’esecuzione, fino alla morte, avvenuta a Boretto il 7 dicembre 1986.

 


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