Comunicato stampa di smentita rispetto alle dichiarazioni del Sig. Agosta Tota sulla stampa rispetto alla pubblicazione del “catalogo generale delle opere di Ghizzardi”

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Replica dei rappresentanti della Casa Museo “Pietro Ghizzardi” e Associazione Culturale “Pietro Ghizzardi” – Centro Documentale e Archivio Storico agli articoli sul “catalogo generale” di Pietro Ghizzardi presentato dal Sig. Agosta Tota su Gazzetta di Parma, Gazzetta di Reggio, La Provincia di Cremona, Il Corriere della Sera.

Nei giorni scorsi sono apparsi su alcuni quotidiani locali e non (Gazzetta di Parma, Gazzetta di Reggio, La Provincia di Cremona, Il Corriere della Sera) alcuni articoli in cui il Sig. Augusto Agosta Tota, in veste di presidente della Fondazione Archivio Antonio Ligabue, presentava ciò che, anche nei suoi virgolettati, viene definito “catalogo generale delle opere di Pietro Ghizzardi” – per altro, presentazione tardiva poiché la pubblicazione risale al 2013 – e annunciava la prossima edizione di ulteriori volumi.

La Casa Museo Pietro Ghizzardi e l’Associazione Culturale “Pietro Ghizzardi” – Centro Documentale e Archivio Storico, nelle persone dell’erede Nives Pecchini Ghizzardi e di Lucia Ghizzardi e Giulia Morelli, rispettivamente presidentessa e segretaria dell’Associazione Centro Documentale e Archivio Storico, vogliono informare tutti i collezionisti che il cosiddetto “catalogo generale delle opere di Ghizzardi” di cui parla il Sig. Tota non è mai stato autorizzato dagli aventi diritto e che “generale” non è e più avanti ne spiegheremo il perché.

Negli articoli menzionati, Tota invitava i collezionisti a fare riferimento alla Fondazione Archivio Antonio Ligabue per la catalogazione delle opere, ponendosi quindi come referente per quanto concerne l’attività di archivio dell’opera di Ghizzardi: quest’affermazione non risponde al vero, dal momento che l’unico ente autorizzato al rilascio delle autentiche è il Centro Documentale e Archivio Storico nella persona di Nives Pecchini Ghizzardi, erede dell’artista e detentrice dei diritti morali nonché fondatrice dell’archivio storico ed unica persona con la facoltà di autorizzare un “catalogo generale” della sua opera.

Leggere le dichiarazioni di Tota sulla stampa ci ha a dir poco sorpreso e non positivamente. Le sue affermazioni sono fuorvianti: il sig. Tota non ha ricevuto alcun mandato per la redazione di un “Catalogo Generale” con tutto ciò che concerne, ossia, in primis, l’accesso all’archivio storico dell’artista. L’insussistenza di tale condizione è necessaria e sufficiente a smentire la definizione di “generale” applicata alla pubblicazione da lui prodotta, che altro non è che una sua libera iniziativa editoriale rispetto alla quale, per altro, sussiste un contenzioso con noi.
Infine, al di là del fatto oggettivo che nel “catalogo generale” del Sig. Tota vi siano vistose inesattezze nell’apparato scientifico e nella documentazione storiografica, che non approfondiremo in questa sede,
la pubblicazione a cui si fa riferimento sulla stampa succitata non contiene l’interezza della collezione della Casa Museo “Pietro Ghizzardi”, la maggiore esistente. Questo basta a dare la misura della “generalità” del catalogo, nonostante la curatela indubbiamente illustre che lo ha licenziato.

L’unico ente a cui fare riferimento per l’autenticazione e catalogazione delle opere di Pietro Ghizzardi è la Casa Museo “Pietro Ghizzardi” e il Centro Documentale e Archivio Storico. Ci preme sottolineare che l’attività di catalogazione delle opere dell’artista è stata intrapresa da Nives Pecchini Ghizzardi fin dagli anni ’70 e ha permesso di mappare, schedare e digitalizzare gran parte della produzione dell’autore con la finalità ultima di realizzare un autentico catalogo generale e ragionato delle sue opere, impresa in progress alla quale la Casa Museo e il Centro Documentale e Archivio Storico stanno lavorando e che vedrà la luce prossimamente, proprio per la complessità che la ricostruzione e verifica delle fonti storiografiche e iconografiche delle opere richiede.
Il Catalogo Generale delle opere deve infatti essere
strumento scientifico da consegnare nelle mani di conservatori museali, curatori, studiosi, galleristi, collezionisti, case d’asta, ecc., in primo luogo funzionale alla conoscenza e valutazione estetica del corpus di un artista in vista del suo pieno riconoscimento nella Storia dell’Arte, prima ancora che sul mercato.

Si invitano pertanto tutti i collezionisti a fare riferimento esclusivamente alla Casa Museo “Pietro Ghizzardi” per l’autentica e catalogazione
delle opere al numero 3405072384 o via mail all’indirizzo archivio@pietroghizzardi.com.
Sul sito ufficiale www.pietroghizzardi.com c'è una intera sezione dedicata alla catalogazione in cui è possibile attingere a tutte le informazioni a riguardo.
In alcuni degli articoli citati in apertura, inoltre, Ghizzardi viene spesso definito artista “dimenticato” e la pubblicazione di Tota si configurerebbe come momento di “riscoperta”. 
Ci amareggia leggere queste righe. Pietro Ghizzardi è sicuramente un artista ancora non noto al grande pubblico, certamente non main stream, ma con il lavoro svolto negli ultimi quarant'anni dalla famiglia e quindi dall'istituzione che rappresentiamo sono stati raggiunti obbiettivi importanti dal punto di vista del posizionamento culturale dell'artista. Da ultimo, basterebbe citare la riedizione di “Mi richordo anchora” con Quodlibet nel 2016, lo spettacolo-esposizione “Casa Ghizzardi. Mi richordo anchora” alla Triennale di Milano, sempre nel 2016, e un'attività espositiva ed editoriale continuativa nel tempo – sia a livello locale che nazionale e internazionale.
Opere di Ghizzardi sono attualmente in mostra nell'ambito della mostra "Photo Brut" a Les Récontres d'Arles, in Francia, e nel 2020 al Folk Art Museum di New York, mentre il 12 ottobre alla Casa Museo presenteremo, nell'ambito della 15° Giornata del Contemporaneo di A.M.A.C.I., la monografia “Pietro Ghizzardi. Le opere e i giorni” realizzata di concerto con la regione Emilia-Romagna e con un testo critico del Prof. Valter Rosa. Altri eventi sono in calendario in autunno per celebrare il 50° anniversario del ciclo di affreschi di Villa Falugi.
Infine, ricordiamo che periodicamente la Casa Museo Pietro Ghizzardi, a Boretto, si apre a visite guidate, presentazioni e eventi con la finalità di avvicinare il pubblico alla figura e alla produzione dell'artista.
Tutto questo è stato e viene realizzato con molto lavoro, paziente e silenzioso  grazie all'appoggio di istituzioni e realtà presenti e supportive come il Comune di Boretto, la Regione Emilia-Romagna, Quodlibet e tanti altri accademici e collezionisti – o semplici ma preziosi estimatori – che credono in quella che noi consideriamo un'eredità prima di tutto artistica – ma anche naturalmente affettiva – di prima grandezza. Tutto ciò che è stato fatto e che verrà fatto – incluso il vero catalogo generale sul quale la Casa Museo e il Centro Documentale e Archivio Storico sono al lavoro – ha trovato la propria ragion d'essere nella forza sprigionata dalle opere di Ghizzardi e si è giovato dell'alto profilo degli interventi critici che, fin dal suo esordio pubblico negli anni '60, hanno punteggiato e avvalorato il suo percorso (citiamo, tra i molti, quelli di Solmi, De Micheli, Zavattini, Vigorelli, Barilli, ecc.).

Ciò che come Casa Museo Pietro Ghizzardi e Centro Documentale e Archivio Storico ci impegna da sempre è la valorizzazione e il riconoscimento nel panorama della Storia dell’Arte, quella con la “S” maiuscola, di un pittore importante e non possiamo tollerare che il nostro operato nei confronti della tutela e della protezione della sua produzione sia travisato o addirittura scavalcato: ciò significa sminuire il nome dell’artista e, minimizzando la funzione dell’archivio, mettere davvero a repentaglio la sopravvivenza della sua opera.

Ciò che perseguiamo con l’attività di archivio e catalogazione ha finalità radicate, limpide e lo scopo di documentare, tutelare, proteggere e valorizzare e quindi portare nel futuro l’operato di un grande artista. E sarà nostro impegno permanente continuare a farlo: lo dobbiamo a Pietro Ghizzardi.

Nives Pecchini Ghizzardi

Lucia Ghizzardi

Giulia Morelli

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